“Ribelli al confino”, la mostra itinerante dal liceo Alberti allo Spazio Search

Visitabile sino al 25 maggio, a Cagliari grazie agli studenti della 5^C della scuola cittadina, l’esposizione ricostruisce la storia dell'esilio politico in Italia e sull'isola di Ventotene

Data:
14 maggio 2025

L'inaugurazione della mostra allo spazio Search
L'inaugurazione della mostra allo spazio Search

Maggiore consapevolezza e senso critico, studio e capacità di ragionare e poi discutere su argomenti spesso trascurati: se una mostra su un argomento storico raggiunge questi risultati, vuol dire che l'obiettivo è raggiunto. Se poi le considerazioni sono delle studentesse e degli studenti di una quinta liceo, significa che “Ribelli al confino” funziona eccome. Anche se parla del confino sull'isola di Ventotene, che spesso durante gli anni scolastici è un passaggio appena accennato.

Inaugurata questo pomeriggio allo Spazio Search (Largo Carlo Felice 2 ) “Ribelli al confino” sarà visitabile nello spazio comunale sino al 25 maggio, dalle 10 alle 16: in occasione di Monumenti Aperti, sabato 17 e domenica 18 maggio, dalle 9 alle 19, le guide saranno gli studenti del liceo Alberti di Cagliari.

La mostra itinerante “Ribelli al Confino”, promossa e realizzata dall’Anppia (Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti) in collaborazione con il “Centro di ricerca e documentazione sul confino politico - isole di Ventotene e S. Stefano”, con il contributo della Regione Lazio e la consulenza storica di Anthony Santilli, direttore dell’ente di ricerca delle due isole laziali, arriva a Cagliari grazie a un progetto didattico annuale che ha coinvolto la classe quinta C del liceo cittadino in collaborazione con l’Issasco (Istituto sardo per la storia dell’antifascismo e della società contemporanea) e l’Anppia Sardegna. Prima di approdare al Palazzo civico è stata esposta proprio nella sede di viale Colombo: “Un esempio di alternanza scuola-lavoro che ha funzionato”, sottolinea Laura Stochino, responsabile della sezione didattica dell’Issasco, consigliera comunale ma anche e soprattutto insegnante.

L’esposizione ricostruisce la storia del confino politico in Italia attraverso 16 pannelli tematici. Un focus particolare è dedicato all’isola di Ventotene, che divenne il centro confinario più grande d’Italia ma fu anche il luogo in cui nacque il progetto di un’Europa basata sulla pace e sulla solidarietà, attraverso la stesura del Manifesto di Ventotene tornato alla ribalta delle cronache nelle settimane scorse. Ai pannelli dell’esposizione è legata anche la graphic novel “Ribelli al confino”, scritta e disegnata da Maurizio Ribichini, distribuita alle classi partecipanti all’iniziativa.

A illustrare il progetto didattico sono state Marta e Angelica, della 5^ C, prossime all'esame di maturità: “All'inizio eravamo titubanti, poco convinti. Conoscevamo solo i titoli dei pannelli, la ricerca dei materiali per i loro contenuti è stata lunga e impegnativa. Poi l'organizzazione della mostra, le lettere alle associazioni e alle istituzioni, i metodi di presentazione. Ora sappiamo di aver acquisito maggiore consapevolezza e senso critico sull'importanza di argomenti che spesso vengono trascurati. E abbiamo potuto vedere che molti ragazzi della scuola si sono interessati”.

“Ventotene”, ha ricordato Maria Francesca Chiappe, assessora alla cultura, spettacolo e turismo, “è stato un luogo di sofferenza ma anche di costruzione del futuro. Vedere l'impegno di queste ragazze e questi ragazzi nell'occuparsi del passato con questa passione è motivo di grande fiducia”.

Anthony Santilli, curatore della mostra e ricercatore storico, ha voluto ricordare come “nella storia non c'è linearità, sarebbe sbagliato pensarlo: si può sempre tornare indietro, anche sui diritti che pensiamo acquisiti. L'importanza della mostra e del lavoro fatto dai ragazzi è proprio questo: l'aver imparato a selezionare le fonti e ragionare su quelle attraverso un metodo critico”.

Primo risultato, l'esposizione sino al 25 maggio in un luogo istituzionale totalmente dedicato: “La prima ipotesi”, ha ricordato il presidente del Consiglio Marco Benucci, “era di ospitare l'esposizione all'interno del Palazzo Civico. Poi abbiamo pensato al Search, perché è una mostra che va seguita attentamente, che merita uno spazio tutto suo”.

Secondo risultato: “Mai avremmo pensato”, ha sottolineato la docente Silvia Conti, tra le promotrici dell'iniziativa all'interno della scuola, “che un progetto pensato quasi come interno al percorso scolastico potesse avere questa evoluzione, complimenti alle ragazze e ai ragazzi”. La storia, anche quella che sembra la più piccola, che appunto non è mai lineare.

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Aggiornamento

14/05/2025, 18:58

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