Prosegue la caccia alle reti fantasma nel Golfo di Cagliari
L'assessora Luisa Giua Marassi: “Fishing for the Planet è un'iniziativa molto importante visto il ruolo essenziale che l'elemento mare rappresenta per Cagliari”.
Data:
07 settembre 2024
Fishing for the Planet, il progetto di ricognizione delle reti da pesca abbandonate nel Golfo di Cagliari dell’associazione sportiva Asd Blue Life Scuola Apnea Sardegna, ha fatto tappa a Marina di Capitana.
Lanciato ad inizio estate, in collaborazione con i Comuni di Cagliari e Quartu Sant’Elena, con il sostegno di Fondazione di Sardegna, stamani sono stati presentati i risultati del dell’iniziativa. Il progetto prevede anche mappatura in itinere sulle reti da pesca disperse (dette “ghost”) rilevate nei fondali del Golfo cagliaritano (dal quartiere Sant’Elia a Cagliari fino alla linea di costa che precede l’Amp Capo Carbonara).
A rimarcare la valenza ambientale, culturale, economica e sociale di Fishing for the Planet l'assessora Luisa Giua Marassi: “Si tratta di un'iniziativa molto importante visto il ruolo essenziale che l'elemento mare rappresenta per Cagliari. L'ecosistema marino, infatti, costituisce per la città una delle risorse più strategiche e più necessarie. Di conseguenza, la sua tutela e la sua valorizzazione rappresentano una missione prioritaria per l'Amministrazione comunale”, ha commentato in un video (link più sotto) l'esponete dell'Esecutivo Zedda titolare dell'Ecologia urbana, ambiente e verde pubblico .
Con lo sguardo rivolto al futuro, Giua Marassi ha concluso: “Mare significa biodiversità, significa lotta all'inquinamento, significa responsabilità. Ma significa anche opportunità di crescita, sia economica che sociale. Soltanto attraverso una gestione sostenibile del nostro mare possiamo pensare di trarre beneficio e opportunità anche economica per il nostro territorio e per le future generazioni”.
Nel corso dell'incontro di questa mattina di sabato 7 settembre 2024 sono state anche consegnate ai Comuni di Cagliari e Quartu Sant'Elena, alla Saromar Gestioni che gestisce il porticciolo di Marina di Capitana, le targhe per l'impegno a rendere il Golfo sempre più libero dalle “reti fantasma” e più pulito, e attestati gli sportivi.
Queste reti, particolarmente insidiose per flora e fauna marina, sono problematiche anche per la sicurezza in mare, anche di chi pratica sport acquatici. Saranno, inoltre, premiati i “cacciatori” di reti, sportivi e non che si sono distinti nella segnalazione e/o nella ricerca degli spot, al momento oltre una dozzina di punti verificati, tra vecchie reti e nasse, alcune delle quali lunghe anche centinaia di metri.
Alla pagina https://bluelifeexperience.com/fishing-for-the-planet/ il progetto sta raccogliendo tutte le segnalazioni che si concluderanno con una rimozione collettiva delle reti, a cura di un team tecnico specializzato, e successivo smaltimento. L’iniziativa della associazione sportiva dilettantistica Blue life Scuola apnea Sardegna è sostenuta da Fondazione di Sardegna e da numerosi partner istituzionali, oltre ai Comuni di Quartu Sant’Elena e Cagliari, partecipa la Città Metropolitana di Cagliari e la Regione Sardegna, con la collaborazione della Guardia Costiera di Cagliari, la Lega Navale di Cagliari e numerosi altri partner.
Sino ad ora sono stati verificati e tracciati 17. Le segnalazioni continueranno tuttavia ad essere raccolte nella mappa fino al 30 settembre 2024.
“Il progetto nasce dall’amore e dal rispetto per il mare di tutti coloro che lo vivono grazie agli sport acquatici: dallo snorkeling all'apnea, passando per la pesca sportiva - spiega Simone Mingoia, referente del progetto e presidente della ASD Blue life Scuola apnea Sardegna - rispettare e tenere il mare pulito e produttivo è l’unico modo che abbiamo per poterne godere anche in futuro. Queste reti sono una minaccia”.
Fishing for the planet è un'iniziativa di Blue Life ASD Scuola Apnea Sardegna / Fipsas Federazione Italiana Pesca sportiva attività subacquee nuoto pinnato.
Il progetto è finanziato dalla Fondazione di Sardegna, con il patrocinio del Comune di Cagliari, Comune di Quartu Sant'Elena, Città Metropolitana di Cagliari. Collaborano al progetto la Guardia Costiera di Cagliari, Lega Navale sezione di Cagliari , Legambiente Cagliari, Marina di Capitana (Saromar Gestioni), Carlo Putzolu Assicurazioni, CMAS-World Underwater Federation, CONI, Salvimar, Bracenet, Biavati Mare di Biavati Enrico, Rotary Mare Nostrum.
Le reti da pesca sono strumenti fondamentali nella pesca commerciale e sportiva, utilizzati da secoli per catturare pesci. Queste reti sono realizzate con diversi materiali, come nylon, polietilene e fibre naturali, scelti per la loro resistenza, durata e capacità di resistere alle condizioni marine. Tuttavia, il loro impatto ambientale, se non gestito correttamente, può essere devastante. I tempi di smaltimento in natura sono molto lunghi, arrivando fino a centinaia di anni per il nylon. La minaccia delle reti abbandonate in mare e’ duplice: la cattura indiscriminata di specie marine, anche protette, e la dispersione di plastiche e microplastiche che inquinano il mare e mettono a rischio la salute delle persone. Il programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP) ha stimato che 640.000 tonnellate di reti e altri attrezzi vengano dispersi in mare ogni anno.
Aggiornamento
10/09/2024, 8:02