Cavità della galleria comunale d'arte che, poste alla base del ripido costone roccioso che delimita il colle di Buoncammino, si affacciano nei giardini pubblici.

La storia
Si tratta di grotte artificiali realizzate in epoca medievale per l'estrazione di blocchi di pietra con i quali si è costruita la città più antica. E', dunque, un luogo della memoria, caro ai cagliaritani. Durante la seconda guerra mondiale vennero, infatti, utilizzate come rifugio antiaereo e, nel dopoguerra e fino agli anni Sessanta, come abitazione dai tanti senzatetto che persero la casa durante i terribili bombardamenti del 1943.

Il progetto di recupero
Gli ambienti ampi e comunicanti fra loro sono stati restituiti alla città e recuperati con un intervento conservativo che ha agito senza modificare in alcun modo la natura del luogo, i suoi elementi tipologici e strutturali.
La rifunzionalizzazione degli spazi è stata, infatti, affidata alla scelta di arredi totalmente reversibili che costellano il percorso senza rompere la fluida continuità degli ambienti ipogei. Legno, acciaio e vetro adeguano la propria essenza alla natura del luogo, autonomi, quasi sospesi rispetto all'involucro roccioso che diventa la naturale estensione degli spazi espositivi dei musei civici (qui durante la guerra trovarono riparo anche le opere della collezione civica d'arte).

Nuova destinazione
Spazio creativo e laboratorio di idee, CARTEC è un luogo in cui sperimentare un'integrazione di intenso impatto emotivo, tra gli ambienti secolari scavati dall'uomo e l'arte contemporanea e dove, accorciando la distanza con il passato, si può ritrovare il senso del nostro vivere.

A tal fine lo spazio prevede con un ricco programma di mostre, interventi site-specific, progetti di arte pubblica e  residenze artistiche

Chiuso perchè non agibile.

Ingresso gratuito